CAPITOLO 1.
Una ragazza camminava scalza sul pavimento della propria camera.
Era esausta anche se erano solo le sette del mattino.
<Questa è l'ultima volta che seguo Rin a fare jogging, dannazione a lei e alle sue stupide idee sul perdere peso!>
Esclamò Miku massaggiandosi i piedi che erano rimasti chiusi per quasi un'ora in un vecchio paio di scarpe da ginnastica piccole di quasi tre numeri.
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Miku sollevò un braccio per sistemarsi i capelli quando si imbattè nell'odore prodotto dalle sue ascelle dopo l'ora passata a correre nel parco e per poco non svenne.
<Non posso aspettare Leon in queste condizioni!>
Fece Miku dirigendosi verso il bagno fantasticando sul bel ragazzo biondo con gli occhi di smeraldo che l'aveva invitata a fare un giro.
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E mentre Miku chiudeva la porta del bagno alle sue spalle, una figura si materializzò al centro della sua stanza.
Una ragazza uguale identica a Miku, tranne per i capelli neri come il suo vestiario. Gli occhi erano chiusi, e tutta la ragazza era semi trasparente. Aveva un'aria stranamente lugubre e tenebrosa.
Respirava lentamente.
Molto lentamente.
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La ragazza aprì di scatto gli occhi che si rivelarono due rubini.
Poi aprì la sottile bocca per parlare:
<La mia vendetta è quasi completa, ora mi basterà soltanto eliminare la ragazza!>
E il viso le venne stirato da un sorriso malefico.
<Forse è meglio tenerla viva, per ora mi limiterò a romperle un braccio o una gamba>
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Ma in quel momento Miku rientrò nella stanza canticchiando, mentre con una spazzola si pettinava i lunghi codini.
La ragazza indossava una maglietta azzurra aderente e una gonna nera.
<Devo solo mettere il profumo e sono a posto!>
Esclamò Miku sotto lo sguardo attonito della ragazza "in nero" che non era stata degnata di un'occhiata.
<La la la!>
Continuò Miku mentre il campanello di casa suonò.
<Oh Leon è già qui!!>
E la ragazza corse di sotto ad aprire.
<...???>
Il demone rimasto in camera di Miku aveva un'aria interrogativa, e dalle scale giunse la voce della ragazza:
<Oh Leon grazie per i fiori! Aspetta, vado in camera a prendere la giacca e a mettere le scarpe!>
E i passi di Miku rimbombarono per le scale.
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<Dum de dum...>
Miku si bloccò accorgendosi solo in quel momento della presenza di una ragazza identica a lei ma vestita e coi capelli neri, più uno strano sguardo fiammante.
<O santo cielo!>
Esclamò Miku.
<Bene, noto con piacere che finalmente ti sei accorta della mia presenza!>
<Ehm...>
<Zitta! Ora devo fare ciò per cui sono venuta>
Miku era paralizzata dalla paura. Non riusciva e non voleva chiamare Leon, e se la lugubre ragazza avesse fatto del male anche a lui?
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<Aspetta!>
<Cosa vuoi?>
<Dimmi almeno perchè ce l'hai con me!>
Fece Miku giocandosi il tutto per tutto.
<Non sono obbligata a dirtelo sai? E poi non mi sembra che sia tu quella che tiene il coltello dalla parte del manico!>
Miku sgranò gli occhi.
"Non so cosa voglia farmi, ma sicuramente nulla di buono! Non penso che abbia con sè armi, quindi..."
Miku prese lo slanciò per dare un calcio in faccia all'intrusa.
Ma in una frazione di secondo il suo piede era bloccato dalla mano della ragazza dark, che le stava rigirando la caviglia.
<Aaaaah! Lasciami!>
<Ci hai provato!>
Ridacchiò la ragazza lasciando andare il piede di Miku.
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<Basta giocare! Stupida ragazzina, mi stai solo facendo perdere tempo!>
<Ma chi sei?!>
<Chiamami solo Black>
E dalla sua mano uscì un raggio nero che si ingrandiva sempre di più, per poi fuoriuscire dalla mano di Black andando ad infrangersi sullo stomaco della Miku.
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La ragazza fu scaraventata contro la parete picchiando la testa e perdendo conoscenza.
<Quasi quasi la uccido definitivamente>
Disse Black sorridendo e mandando al diavolo i suoi "buoni propositi".
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La ragazza alzò la mano dove un'altra sfera nera cominciava a prendere forma, ma dei passi frettolosi che salivano le scale la bloccarono.
Si sentì bussare alla porta, poi una voce maschile disse:
<Miku, tutto bene? Se sei pronta possiamo andare...>
Il ragazzo aspettò una risposta, nel frattempo Black non sapeva cosa fare; se avesse ucciso anche lui ci sarebbero stati troppi cadaveri.
Ma la porta si aprì, e la ragazza ebbe giusto il tempo per teletrasportarsi in un altro luogo.
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Leon entrò in camera di Miku, e fù sia sorpreso che spaventato nel trovare la ragazza per terra svenuta.
<Miku!>
Esclamò lui accovacciandosi di fianco a Miku.
<Miku svegliati!>
Leon le prese il polso e per fortuna apprese che Miku era ancora viva.
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Leon mise il braccio attorno alle spalle della ragazza sperando che si destasse da un momento all'altro.
<Andiamo Miku...>
Dopo qualche minuto Leon cominciava a dare segni di impazienza, temeva il peggio per la ragazza che amava.
<Miku...>
La scosse debolmente senza ottenere risultati.
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Ma in quel momento Miku cominciò ad aprire lentamente gli occhi.
<Ohi la mia testa...>
Sussurrò debolmente.
<Finalmente ti sei svegliata>
Leon tirò un sospiro di sollievo.
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Solo in quel momento Miku si rese conto di trovarsi seduta di fianco al ragazzo dei suoi sogni a pochi centimetri dal sua viso.
<L-L-Leon...?>
<Dimmi Miku, sono qui, ma cos'è successo?>
<È arrivata una ragazza identica a me...vestita tutta di nero, coi capelli neri e gli occhi rossi... mi ha colpita con una specie di raggio nero, e prima ha detto qualcosa... pensi che io sia pazza?>
SI affrettò ad aggiungere la ragazza.
<Io ti credo>
E Miku arrossì.
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<Grazie...>
<E credo anche che tu sia molto carina>
<G-Grazie...>
Fece Miku arrossendo ancora di più.
Il viso di Leon era sempre più vicino al suo.
Miku sorrise.
<E grazie anche per esserti preoccupato per me>
<Dovrei essere io a ringraziarti>
<Per quale motivo?>
Domandò Miku.
<Per il semplice fatto di esistere...>
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Leon le venne incontro e Miku non potè fare altro che accettare il bacio ( e con grande piacere!).
I due erano felici e innamorati, finalmente Miku aveva il SUO sogno d'amore (e che sogno!).
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Intanto un ragazzo di nome Kaito stava salendo le scale fischiettando.
<Meno male che ho preso la chiave di scorta di Miku a sua insaputa! Così posso andare da lei quando voglio, hehe>
E gongolando bussò alla porta della sua stanza, ma non gli giunse risposta (i due innamorati non l'avevano sentito).
O bhe, sarà in giro, intanto entro a curiosare tra le sue cose, hehe>
Così Kaito aprì la porta.
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Ora, immaginate di essere un ragazzo innamorato di una ragazza che non ricambia (fate finta di essere moooolto insistenti), e di vederla baciare un altro, quale sarebbe la vostra reazione?
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C'è chi urlerebbe, chi piangerebbe e chi insulterebbe i due amanti, ma Kaito non fece nulla di tutto ciò...
<...Scusate, interrompo qualcosa?>
<....Kaito?!>
Fece Miku sbiancando.
<Che sciocco, è evidente che interrompo i vostri affari di cuore>
Miku arrossì.
<Non spetta a te decidere della mia vita...>
<Hai ragione, e ora se volete scusarmi, dovrei andare>
E il ragazzo girò sui tacchi chiudendosi la porta alle spalle.
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<Kaito...>
Disse la ragazza allungando una mano.
<Mi dispiace Miku, è colpa mia...>
<No, è colpa sua!>
Gridò Miku con gli occhi pieni di lacrime.
<Kaito non doveva vederci! Lo so che è innamorato di me, è per questo che non volevo farlo soffrire>
Leon scosse il capo.
<Mi dispiace davvero>
<Tranquillo, gli parlerò poi>
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Silenzio.
<Sicura?>
<No!>
Esclamò Miku scoppiando a piangere.
<Dai non fare così>
<Mi dispiace!>
Leon la strinse a sè.
<Kaito capirà, e poi ora ha più tempo da dedicare a Meiko, no?>
<Già>
Concordò Miku tranquillizzandosi un poco.
Ma stranamente la ragazza avvertiva un pizzico di gelosia e invidia verso Meiko.
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CAPITOLO 2)
Una ragazza vestita di nero stava in una stanza buia, tremava.
<È incredibile il fatto che tu sia così incapace da non riuscire neanche ad eliminare una stupida ragazzina!>
Urlò un'altra ragazza con uno scettro in mano.
<P-perdonatemi padrona....>
<NO! Ti ho perdonata fin troppe volte...>
La ragazza chiamata Black tremò se possibile ancora più violentemente.
<È stato solo un errore...>
<Gli errori, sono proprio la cosa che mi fa imbestialire di più>
Black sbiancò.
<Posso rimediare!>
Urlò disperata.
<No>
L'altra ragazza si sedette su un trono fatto di quelle che assomigliavano paurosamente a ossa umane.
<Hai sbagliato e ora meriti di essere punita>
L'orrore si era impadronito dello sguardo di Black.
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E la ragazza venne improvvisamente colpita da uno strano raggio nero che la colpì allo stomaco.
<Aaaaah!>
Gridò Black cadendo per terra.
<Basta per favore!>
Supplicò.
<No!>
E un'altro raggio raggiunse il secondo sullo stomaco della malcapitata.
<....Basta....>
<Ricordati, chi sbaglia con me, paga per tutta la vita, ma nel tuo caso avrai poco da pagare>
E il volto della ragazza sul trono si stirò in un ghigno.
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Black spalancò gli occhi, dove il loro rossore si stava tramutando in nero.
<No! Non uccidetemi!>
<Dovevi pensarci prima di disubbidire ai miei ordini...>
<NOOOOOOOOO!!>
E in quel momento il corpo di Black cominciò a frantumarsi, e da quelle crepe fuoriusciva una strana luce bianca, fino a quando la ragazza non esplose.
<Dovrei trovarmi un'aiutante con meno sentimenti, ma questa è la più simile a Miku che sono riuscita a trovare, devo annientarla, a qualunque costo!>
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Miku afferrò il cellulare e cominciò a digitare velocemente un numero. Portò il telefono all'orecchio e aspettò impaziente una risposta.
<Pronto?>
<Ciao Kaito, sono Miku...>
Silenzio.
<Ah, ciao, che cosa c'è?>
<Ho bisogno di parlarti, possiamo vederci in gelateria tra un quarto d'ora?>
<Va bene>
Miku sorrise, il suo piano stava funzionando, invitare Kaito in gelateria, gli avrebbe offerto un gelato con doppia crema di nocciola e doppia pallina di pistacchio a cui non avrebbe potuto resistere così che avrebbe accettato le sue scuse.
Per la giornata primaverile che li attendeva, Miku aveva indossato un kimono di seta rosso a fiori.
Miku si ricordava le parole di Leon: "Bhe, invita Kaito nel suo negozio preferito e chiedigli scusa".
E aveva deciso di ascoltarlo.
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Quindici minuti dopo Miku si trovava alla gelateria dove attendeva l'arrivo di Kaito.
<Ma dov'è?>
Fece la ragazza continuando a guardare l'orologio appeso alla parete che segnava le tre e diciannove.
<Dovevo immaginarlo, non verrà, d'altronde lo capisco, c'è rimasto male...sarà meglio tornare a casa>
Concluse Miku incamminandosi verso l'uscita.
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Ma in quel momento la porta della gelateria si spalancò facendo tintinnare il suo campanello.
<Ciao Kaito!>
Fece Miku bloccandosi immediatamente.
<Ciao Miku>
<Bhe ecco, ti volevo chiedere scusa per...sai...insomma>
La ragazza esitò.
<Tranquilla, è la tua vita, ed io non mi posso intromettere. Bhe, complimenti, ti sei scelta il ragazzo più ambito della classe>
Disse Kaito sorridendo.
Ma Miku si insospettì, da quando era così poco insistente e così tanto comprensivo?
E soprattutto, da quando Kaito si pettinava così bene e si profumava prima di incontrare una sua amica? Qui c'è qualcosa che non quadra.
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Miku stava per chiedere spiegazioni quando il campanello della porta suonò di nuovo facendo entrare una nuova persona che corse a mettere le braccia attorno al collo di Kaito e gli diede un bacio sulla guancia.
<Miku, ti presento la mia fidanzata>
<Heylà Miku>
<Ciao Meiko>
Fece la ragazza col kimono ferma immobile in leggero imbarazzo.
<Allora amore, vado a prenderti il gelato al doppio pistacchio e alla tripla crema di nocciole!>
E la ragazza corse via verso il bancone.
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<Allora...state insieme?>
<Eh già, quando ho capito che tu ormai eri diventata irraggiungibile mi sono reso conto di amare Meiko, e anche se quando gliel'ho chiesto lei avrebbe dovuto prendermi a schiaffi, bhe, ha accettato di diventare la mia ragazza!>
Esclamò Kaito raggiante.
<Bene...wow...sono felice per voi!>
<Vieni tesoro?>
Cinguettò Meiko davanti alla vetrina dei gelati.
<Arrivo, ciao Miku!>
<Ciao>
Fece la ragazza, e appena uscì dal negozio corse a casa sua più veloce che potè.
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Quella sera, a casa, Miku stava seduta sul letto già in pigiama.
Rifletteva col telefono appoggiato sulla scrivania dove aveva appena augurato la buonanotte a Leon.
Non si sentiva bene, aveva uno strano mal di pancia.
<...Io amo Leon!>
Si disse Miku sperando che quello che sentiva non fosse gelosia.
<Insomma, Kaito mi è stato dietro per mesi ed io non gli ho dato retta, questo vuol dire che non mi piace!>
La ragazza annuì convinta.
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Mentre Miku continuava a riflettere, ad un certo punto cominciò ad aggiustarsi i capelli che le andavano in tutte le direzioni.
<Ma che diavolo...pensavo di aver chiuso la finestra!>
Esclamò la ragazza volgendo lo sguardo verso la finestra che però in quel momento era chiusa e aveva anche le tapparelle abbassate.
Miku non capiva da dove proveniva l'aria fino a quando una specie di tornado non si materializzò nel centro della stanza.
<Oh no! Ancora Black!>
Esclamò la ragazza in pre dal panico.
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E un'altra ragazza vestita di nero comparve nella stanza.
Ma la ragazza in questione non era Black, era sempre vestita di nero, ma indossava un paio di pantaloncini corti, un pezzo sopra di un bikini, un paio di stivali, un lungo mantello e un paio di guanti.
La strana ragazza aveva i capelli legati in due codini, uno più lungo dell'altro ed erano di un nero tendente al castano scuro.
E per completare il quadro gli occhi erano di un azzurro molto intenso.
Quasi da sembrare fatti di vetro.
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Ovviamente Miku era terrorizzata poichè pensava che anche questa strana ragazza avrebbe tentato di ucciderla come aveva fatto Black.
<Ciao Miku, non avere paura, non sono qui per ucciderti, al contrario, voglio salvarti...>
<Da chi?>
<Da DeadMaster>
<Eh?>
Fece Miku con un'espressione assolutamente ebete stampata in volto.
<Per prima cosa mi chiamo Black Rock Shooter, e tu mi conosci>
Miku non capiva, certo, la ragazza aveva un viso familiare, ma non ricordava dove l'aveva vista.
<Andavamo a scuola insieme, io mi chiamo....>
La strana ragazza strinse i pugni.
<Mi chiamo Mato Kuroi>
Qualcosa nella mente di Miku scattò e le apparve l'immagine di una ragazzina con gli occhi azzurri, i codini neri e un volto sorridente.
<Ora mi ricordo di te! Eri la migliore amica di Yomi Takanashi!>
<Che è diventata DeadMaster...colei che ti vuole morta>
<Ma...perchè? Che cosa le ho fatto?>
Black Rock Shooter abbassò lo sguardo.
<Perchè sei mia amica>
<Ma è una sciocchezza!>
<Per lei no!>
Miku non riusciva a capire perchè la volesse morta, cioè lo capiva, ma la riteneva una sciocchezza!
Ma in quel momento un altro vortice apparve nella stanza, Black Rocke Shooter urlò:
<NASCONDITI!>
E Miku si nascose dietro alla scrivania.
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In quel momento una ragazza comparve dal vortice, quel poco che poteva vedere Miku da dietro alla scrivania era...agghiacciante.
La ragazza non aveva gli occhi, ma in compenso aveva la pelle quasi bianca, due corna di metallo che le uscivano dalla testa ed uno scettro che prese la forma di una falce.
<Dove ti sei nascosta Miku?>
Fece la spettrale ragazza.
<Ciao DeadMaster>
<Ah, Black Rock Shooter, vedo che stai tentando di proteggere la ragazza!>
<Si, ma a quanto pare sono arrivata tardi>
Fece Black Rock Shooter stando bene attenta a non volgere mai lo sguardo nel punto in cui era nasosta Miku.
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<Bhe, se Miku non tornerà a casa tra cinque secondo cimincerò a farti a fettine, che te ne pare come programma?>
Chiese DeadMaster.
<Lo trovo molto interessante, tranne per un piccolo particolare, non mi farò mai tagliare dalla tua stupida falce!>
<Peggio per te....5....4....3....2....>
Miku ebbe il forte impulso di alzarsi e urlare "Hey sono qui!", ma si trattenne sperando che la sua amica se la cavasse.
<...1....bhe, direi che la tua ora è giunta>
Disse DeadMaster stringendo il manico della falce nelle sue spettrali mani bianche.
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DeadMaster diede un colpo di falce che avrebbe tagliato i piedi a chiunque, tranne a Black Rock Shooter che ormai conosceva così bene la sua avversaria da prevenirne le mosse.
La ragazza saltò una frazione di secondo prima che la lama della falce tagliasse via le sue caviglie.
<Stai perdendo colpi Dead>
<Chiudi la bocca!>
E questa volta DeadMaster mirò alla pancia della ragazza che saltò sul mobile dove Miku teneva i libri e i dischi per non farsi tagliare a metà.
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<Sai Dead, stai migliorando, mi hai quasi presa!>
<Sai, un pò mi dispiacerà quando ti ucciderò...>
Disse pensierosa DeadMaster.
<Già, chi avrai da tormentare e tentare di ammazzare?>
<Esatto!>
Ed entrambe le ragazze scoppiarono a ridere.
Miku non capiva come faceva Black Rock Shooter a scherzare in quel modo con la morte.
Certo, le sembrava una cosa ammirevole, ma comunque...stupida e incosciente, anche se DeadMaster si era unita a lei nella risata.
"Penso di poter imparare molto da quella ragazza"
Pensò Miku comunque spaventata per la situazione in cui era finita.
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E dopo che le due ragazze smisero di ridere, DeadMasterò cercò di tagliare la gola a Black Rock Shooter che poco prima dell'impatto falce-collo si era abbassata con la schiena all'indietro.
<Bhe, se vedi la ragazza dimmelo!>
<Puoi contarci>
Fece Black Rock Shooter con un velo piuttosto fine di sarcasmo.
<Ah proposito, che fine ha fatto quella ragazza di nome Black che avevi "assunto" per fare il lavoro sporco al posto tuo?>
<Ormai dovresti sapere che chi non rispetta i miei ordini è destinato a morire>
Miku rabbrividì lievemente.
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All'improvviso DeadMaster unì le mani producendo una sfera nera che buttò sul pavimento.
Subito Miku pemsò che volesse far crollare la casa, ma poi dal punto in cui aveva buttato la sfera uscì un vortice che sollevò i capeli di tutte e tre (per fortuna DeadMaster non stava guardando dalla sua parte, sennò avrebbe visto la massa azzurra di capelli volanti di Miku).
<Bhe, è stato un piacere tentare di ammazzarti, spero di riuscirci, anzi, ci riuscirò, te e Miku>
E DeadMaster entrò nel vortice dove fece qualche giro per poi dissolversi nell'aria.
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